giovedì 5 gennaio 2017

STEP 25_SINTESI FINALE

La fase conclusiva del blog prevede una sintesi finale di tutto ciò che è stato analizzato fino ad ora riguardo il color antracite. Per questo motivo ripercorreremo gli step del mio percorso.
Per prima cosa, una volta assegnatomi il colore, ho cercato approfondimenti su di esso, imparando per esempio la sua derivazione. Il color antracite infatti prende il nome da un tipo di carbone fossile, l’antracite, di origine antichissima e ad alto potere calorifico. Ho appreso poi l’etimologia della parola stessa: essa deriva dal greco e significa anthrax, carbone (Step 01). Per quanto riguarda le parole, ho tradotto il colore antracite in tante altre lingue, scoprendo che in alcune il nome rimane simile a quello italiano (Step 02)
Successivamente ho cercato di definire l'antracite non tramite il suo nome, ma attraverso i diversi codici che vengono assegnati a ciascun colore per identificarli, apprendendo anche i colori di cui esso è composto (Step 03).
Ho imparato poi dalla scienza che il carbone deriva da una lenta e graduale decomposizione che migliaia di secoli fa ha subito il legno di antichissime foreste, sommerse dalle acque e poi sepolte (Step 06). Prima della scienza l’esperienza si basava su esperienze empiriche e credenze, su cui si fonda anche la nostra cultura. E' possibile infatti trovare o conoscere proverbi e scaramanzie riguardanti il carbone, alcuni di essi si possono trovare nello Step 08 del blog. In seguito, ho scoperto che esiste una canzone che si intitola antracite, e che la stessa parola viene ripetuta in ogni strofa della canzone (Step 05), e che nel cinema in bianco e nero la luce ha la funzione determinante di formare la scala dei grigi e di separare gli oggetti fra loro e dallo sfondo (Step 07).
Attraverso la compilazione dell’abecedario, ho potuto imparare nuove definizioni, come per esempio per la parola “quadro”: essa, nel gergo dei minatori, definisce le centinature in legno o ferro della galleria della miniera (Step 09).
Approfondendo la mia ricerca, ho avuto modo di notare come il colore antracite venga utilizzato per diverse applicazioni: per il logo di un’azienda per esempio (Step 10), in un fumetto (Step 13), nella moda (Step 20), nei prodotti di design (Step 16), nella grafica delle pubblicità (Step 15) e nell’arte (Step 18), in architettura (Step 22) o addirittura nelle creazioni di piatti in cucina (Step 12).
Ho imparato ad immedesimarmi nel colore stesso provando a descrivermi (Step 19), e ad identificare la dimensione primitiva del colore associandola al rapporto materialità dell’oggetto/nome dell’oggetto (Step 23).
Grazie a questo percorso sono riuscita ad imparare molte cose nuove, e a capire come un colore possa, con la sua presenza, caratterizzare ogni cosa. 

STEP 24_LA "NUVOLA" DEL COLORE


                                                      LA NUVOLA DEL COLOR ANTRACITE

Nella "Cloud" dell'antracite vengono inseriti alcuni termini attinenti al colore preso in esame in questo blog in cui risalta la caratteristica della lucentezza nonostante l'antracite sia un colore molto scuro. Inoltre viene sottolineata la durezza e la fragilità del materiale da cui il colore deriva. 



Per quanto riguarda l'oggetto che meglio concretizza il colore preso in esame, possiamo pensare ad una pietra oppure ad un minerale, considerando la forma del carbone da cui il colore prende il nome. 



STEP 23_UN COLORE "SELVAGGIO"

Nel saggio "Il pensiero selvaggio", Claude Levi-Strauss analizza la logica con la quale noi uomini diamo ad ogni oggetto un significato preciso, dal quale ci risulta difficile discostarci perché ormai radicati nella storia e nei miti, impedendoci di tornare facilmente alla concezione primitiva e selvaggia della parola.
Un'analisi primitiva consiste nell'identificare la prima cosa che viene in mente quando si pensa ad un particolare oggetto.



Pensando al colore Antracite, colore preso in esame fino ad ora in questo blog, e dovendone identificare la dimensione primitiva associandola al rapporto materialità dell'oggetto/nome dell'oggetto, la prima cosa a cui viene da pensare è sicuramente il carbone fossile da cui esso prende il nome: l'antracite appunto.
Conseguentemente si può pensare al potere calorifico di esso e quindi ad una fonte combustibile per la generazione di energia elettrica. 





Parlando di carbone potrebbe venire in mente, specialmente ai bambini, la tradizione dell'Epifania in cui la befana porta il carbone ai bimbi che si sono comportati male.





mercoledì 4 gennaio 2017

STEP 22_L'ANTRACITE IN ARCHITETTURA

                                                                                                                                                                                                                        WILLIS TOWER

                         

















Willis Tower, Chicago,  Bruce Graham e Fazlur Khan


Conosciuta anche come "Sears Tower", la Willis Tower è un grattacielo che si trova a Chicago, nell'Illinois. È stato l'edificio più alto del mondo dal1973 al 1998
Commissionato dalla catena di grandi magazzini Sears Roebuck and Co., fu progettato da Bruce Graham e Fazlur Khan della Skidmore, Owings and Merrill. Costruita nell'agosto 1970, la massima altezza fu raggiunta meno di tre anni dopo, il 4 maggio 1973 e ha una superficie pari a 418.064 m² che negli Stati Uniti, è seconda solo al Pentagono.
La torre è composta da nove grandi strutture tubolari quadrate affiancate di dimensioni diverse. Composta da 110 piani effettivi, due dei quali adibiti a piani di manovra dei 104 ascensori presenti, risultando quindi in 108 piani abitabili. 
Al piano numero 103 è possibile visitare la vista panoramica "Skydeck", su balconate costruite completamente in vetro e sospese nel vuoto.
L'altezza totale è di 443 m dall'entrata est fino alla sommità del grattacielo; se invece si includono anche le antenne televisive installate nel febbraio 1982 l'altezza totale è di 520 m (527 m dopo l'ulteriore innalzamento dell'antenna ovest)
                                          
                                                                            Balconate di vetro sospese nel vuoto al piano dello "Skydeck"






STEP 21_ I PROTAGONISTI

DEODAT DE DOLOMIEU 
Déodat Guy Silvain Tancrède Gratet de Dolomieu (Dolomieu, 23 giugno 1750 –Châteauneuf, 26 novembre 1801) è stato un geologo francese, da cui hanno preso nome le montagne delle Dolomiti.
Suo padre lo iscrisse molto presto, verso i 3 anni, all'Ordine di Malta, destinandolo così alla carriera militare. Questo avrebbe segnato tutta la sua vita, giacché gli avrebbe permesso di viaggiare e di soddisfare la sua passione scientifica, ma lo avrebbe anche condotto a morte, come si vedrà più avanti.
Malgrado il titolo nobiliare, Dolomieu riuscì ad attraversare quasi indenne la Rivoluzione francese, grazie alle riconosciute competenze scientifiche.
Ricevette un'educazione classica, dopo la quale si rivolse alla chimica e alle scienze naturali; sostenuto da una viva intelligenza e da un acuto spirito di osservazione, si consacrò presto alle scienze della terra, la geologia.

A 25 anni, dopo aver studiato a Metz dove era di guarnigione, cominciò a lavorare sulla pesantezza nelle miniere della Bretagna. Viaggiò poi in Portogallo, a Malta, in Italia (dove studiò l'Etna e gli effetti del terremoto calabro-siculo del 1783, le isole Eolie, Ustica e Pantelleria), in Egitto. Il suo studio sugli effetti del terremoto, che fu pubblicato simultaneamente in Francese, Italiano, Tedesco e Inglese, sottolineava la maggiore distruttività del sisma su edifici costruiti su terreni alluvionali; un fenomeno di grande importanza riscoperto ripetutamente da geologi e ingegneri. Dolomieu descrisse così molti minerali nuovi o mal conosciuti, come l'analcime (volgarmente detto "occhio di gatto"), lo psilomelano, il berillo, lo smeraldo, la celestite e anche l'antracite.

STEP 20_I COLORI DELLA MODA


Zac Posen, collezione Primavera/Estate 2012, New York Fashion Week

Abito della collezione Primavera/ Estate 2012 durante la sfilata Zac Posen alla settimana della moda di New York nel 2011.
La collezione propone abiti lunghi e preziosi, eleganti nella loro semplicità ma inconfondibili nel loro stile.

ZAC POSEN
Zac Posen ha lanciato la sua collezione omonima nel 2001, con una visione per il moderno glamour americano che ha sposato la tecnica couture con sorprendente innovazione. Cresciuto a New York, Zac ha iniziato presto la sua formazione di progettazione. A 16 anni, ha frequentato la scuola di Design di Parson e poi la Central Saint Martins, Università di Londra. Due anni dopo la sua prima collezione, ha ricevuto uno dei riconoscimenti più prestigiosi della moda, The Ellis Award Perry di Swarovski per l'abbigliamento femminile da parte del CFDA. Nel 2015, Zac Posen è stato anche premiato come Designer dell'anno. Oggi, Zac è conosciuto a livello mondiale per la sua tecnica di lavorazione artigianale, costruzione anatomica e la manipolazione tessile. Indossato dalle donne più importanti come la First Lady Michelle Obama, è diventato un punto fermo sul tappeto rosso. Più di recente, Zac Posen ha collaborato con Delta Air Lines per ri-progettare le uniformi iconici che sono stati presentati in ottobre 2016.

Zac Posen, collezione Primavera/Estate 2014, New york Fashion Week

STEP 19_ANATOMIA DI UN COLORE

Mi presento, il mio nome è Antracite, 

forse non mi conoscete, ma il mio compito è quello di essere un colore. 
Gli studiosi mi conosceranno come un carbone fossile paleozoico, dal quale effettivamente ho ricavato il mio nome, e potrebbero quindi essere in grado di riconoscermi. 
Spesso però, potrei essere scambiato per un grigio molto scuro, visto che purtroppo è un colore molto più popolare di me. 
Mi presento meglio, sono una sfumatura scuro di turchese, strano vero? Sono composto dal 16,08% di rosso, 19,22% di verde e 20% di blu. L’origine del mio nome è greco ma posso essere tradotto in tutte le lingue del mondo, anche se in molte rimane simile. Il carbone da cui ho ricavato il mio nome, è la varietà di carbone di più antica formazione, si trova negli strati più profondi della crosta terrestre ed è un ottimo combustibile. Per quanto mi riguarda, vengo utilizzato per qualsiasi cosa. Potreste trovarmi su una macchina, in un dipinto, nel design, nella moda e addirittura in cucina! Insomma si direbbe che sono molto popolare! Purtroppo però, come vi ho già detto, vengo scambiato per il mio collega grigio scuro, che è stanco di essere scambiato per un altro colore. Quindi vi chiedo un favore: quando mi vedete, ora che mi sono presentato per bene, chiamatemi con il mio vero nome in modo da rendermi popolare almeno quanto il grigio scuro e vi prometto che sarò il colore più bello di tutti.